Elsa Geltzer Weber

Mago Adulto -- Grifondoro

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  1. .Franz
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    Il volto eburneo, le labbra livide. L'ampia fronte, di un tenue candore, si stendeva in un'espressione di spettrale quiescenza. La salma riposava in un'elegante bara di frassino nella Cattedrale di St. Augustine a Glasgow. A renderle omaggio erano giunti gli esponenti più in vista della comunità magica inglese, e la sala era gremita di voci sommesse e singhiozzi soffocati. Tra i tanti maghi presenti l'attenzione di Elsa si posò su un uomo alto ed emaciato, avvolto in un lungo pastrano color prugna che suscitò subito il disappunto del suo buon gusto. Sembrava disperato, il volto coperto dalle lacrime e i capelli scompigliati e riversi sulla fronte. Elsa lo riconobbe dai mormorii nella sala -" Quello insegnava ad Hogwarts...quello è Neville Paciock...ha combattuto Tu-Sai-Chi nel '98..."-
    I ricordi del funerale di Minerva McGranitt scomparvero come una nube di fumo ed Elsa si ritrovò nel salotto della stanza di albergo che aveva prenotato per soggiornare a Glasgow e porgere l'ultimo saluto alla sua più cara amica. Il posacenere riposava sul ripiano in cristallo del tavolo mentre la strega fendeva tra le lunghe dita una sigaretta incantata che ardeva da più di venti minuti. Una lacrima le corse dagli occhi spenti e si posò su una foto che teneva in mano e che la ritraeva sedicenne con accanto una strega di poco più anziana, tutta impettita nella sua uniforme da caposcuola, che le cingeva il fianco affettuosamente. Elsa si strinse nelle spalle e mormorò fissandola cupa: - "Oh Minnie...avrei dovuto starti più vicina..."- Le immagini della sua gioventù trascorsa con Minerva le fluirono alla mente come un fiume mentre sentiva il calore delle lacrime infiammarle gli occhi stanchi. Corse con la memoria alla prima volta in cui aveva incontrato Minerva McGranitt. Aveva undici anni ed era il primo settembre, se lo ricordava bene. Il suo elfo domestico bretone, Helena, l'aveva materializzata dalla loro residenza estiva in Danimarca alla stazione di King's Cross a Londra. Non aveva salutato calorosamente i genitori, che si erano limitati a raccomandarsi di tenere alto il nome dei Geltzer Weber in terra straniera e di seguire le regole. Ma Elsa non sentiva l'Inghilterra come un paese straniero e ostile, era casa sua. L'unico lancinante dolore che provava era di separarsi per la prima volta dalla sorella maggiore, iscritta alla scuola di Durmstrang, che da sempre era stata il suo punto di riferimento, il suo nido. Provava per i suoi genitori una gran rabbia, ma non osava ammetterlo e si limitava a pensare a quanto sarebbe stato più facile con la sorella vicino. Mai più avrebbe voluto accanto a sé una figura maggiore a proteggerla, se la sarebbe cavata da sola, o Ilda o nessuno.
    -"Fa' attenzione!"- Elsa non si era resa conto che nel suo turbine confuso di sensazioni e pensieri era andata ad urtare contro una ragazza del terzo anno, che diligentemente stava trascinando il baule in direzione del treno in partenza. Era alta e distinta, la chioma corvina raccolta in uno chignon impeccabile e la pelle diafana. I suoi occhi felini attraversarono Elsa con sguardo di disappunto per poi posarsi sullo stemma in oro affisso al baule. La ragazzina si scusò. -"Mmm E. G. W."- replicò l'altra-" per cosa sta?"- Elsa molto intimorita trovò il coraggio di rispondere nel lato più indomito del suo carattere -" Elsa Geltzer Weber...e tu saresti?"- La studentessa più anziana arricciò le labbra in un'espressione compiaciuta:-" Io sarei Minerva McGranitt, ma con me non hai bisogno di mostrare la corazza, ero tale e quale te il primo giorno ElsaGeltzerWeber"- Poi sorrise gentile verso l'elfo domestico, scosse la bacchetta -"baule locomotor"-, ed indicò ai bagagli con un gesto della mano la strada da percorrere fino al treno. Poi si rivolse alla ragazzina "Vieni, Elsa, è tardi...ti accompagno alla carrozza". Si dipartirono da Helena e salirono sul treno proprio mentre un fischio acuto ne annunciava la partenza. Appena sedute nello scompartimento Elsa si rivolse a Minerva, che le stava di fronte - "Credevo che agli studenti non fosse permesso usare la magia al di fuori del castello"- E quella, con un sorriso benevolo e vagamente compiaciuto -"Sai...ci sono dei vantaggi ad essere prefetto, specialmente a soli tredici anni e se sei il più giovane mai nominato ad Hogwarts."-
    Il viaggio per Elsa trascorse veloce tra le chiacchiere con Minerva e le presentazioni coi coetanei. Una volta arrivati alla stazione di Hogsmead però l'angoscia strinse lo stomaco di Elsa. -"Bhe cara"- le aveva detto Minerva -"adesso ci dobbiamo separare perché quelli del primo anno vanno in barca...ci vediamo dentro"- poi ammiccò maliziosa e aggiunse ridendo -" ti tengo un posto al tavolo, se scegli bene!"- L'asserzione stimolò non poca ansia nel cuore della piccola Elsa che si rese conto di essere ad un passo dal tanto famoso Smistamento, in effetti non si era resa conto che di lì a poco si sarebbe deciso del suo futuro per i seguenti sette anni, cosa questa che le lasciava una sgradevole sensazione di oppressione appena sopra la bocca dello stomaco.
    Il castello era davvero suggestivo nel suo lucore incantato, e le finestre che brillavano dalle torri solenni, si riflettevano increspate sulle onde del Lago Nero, concedendo agli occhi della ragazzina uno spettacolo meraviglioso. Elsa non disse una parola mentre veniva condotta dall'ingresso di Hogwarts fin nella Sala Grande, dove una strega sconosciuta, presumibilmente una sua futura insegnante, raccomandava i nuovi studenti alle norme del castello e dava delucidazioni sulla procedura dello Smistamento. Ma la ragazzina non ascoltava, tanto sulla Cerimonia era ben informata e a conoscenza che il suo futuro sarebbe dipeso solo da un cappello. Finalmente la docente smise di parlare e fece strada agli studenti nella Sala Grande. La traversata, dall'imponente ingresso in marmo sino al tavolo dei docenti dinanzi al quale giaceva su di uno sgabello un cappello a punta, parve ad Elsa infinita. Trattenne il respiro per tutto il percorso e si accorse appena in tempo dello sguardo complice che dal tavolo di Grifondoro le stava lanciando Minerva, ricambiandola con un sorriso accennato che affettava tutta la sua preoccupazione. Vide passarle davanti uno per uno i nuovi studenti, che assisi sul misero sgabello venivano incoronati dal cappello a punta, che di volta in volta sentenziava pomposo da uno squarcio che gli faceva da bocca la Casata che li avrebbe accolti.

    "Elsa Geltzer Weber"


    Il nome spezzò l'aria come un fendente. L'incedere della giovane Elsa era insicuro e tuttavia si intuiva dal suo sguardo una sorta di determinazione interiore, una forza che ardeva dentro di lei e che spingeva i suoi passi uno dopo l'altro fino al cappello. Cercò di nascondere l'evidente trepidazione e i tremori che si erano impossessati delle sue esili ginocchia fin quando, seduta sullo sgabello, non vide i volti dei propri compagni sparire aldilà del cappello che, calatole sul capo, le oscurava la vista. Percepì l'esitazione di quest'ultimo, mentre la sua unica rassicurazione era la speranza che forse di lì a poco si sarebbe potuta sedere accanto a Minerva...

     
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  2. Il Cappello Parlante
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    mago adulto

    C6Nr3U5
    Complimenti, sei stato smistato nella casata dei Grifondoro, il tuo ingresso nel magico mondo dell'Hogwarts Wizarding World è sempre più vicino. Adesso avrai accesso a tutti i contenuti del forum e per tanto ti invitiamo a prendere visione dei punti chiave del gioco di ruolo. La storyline, che potrai trovare cliccando qui!, è aggiornata e ricca di spunti per la tua scheda pg ed il regolamento, lo troverai qui ad aspettarti!, ti aiuterà a districarti tra i molteplici aspetti del nostro magico mondo. Per qualsiasi altra domanda non esitare a contattare lo staff, lo troverai esposto in vetrina tabella!


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1 replies since 6/8/2015, 15:09   73 views
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