Alexander Colt

III anno -- Serpeverde

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  1. Cassiedream
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    Chiuse gli occhi ed abbandonò la testa nel finestrino, le dita che scorrevano lente sulla sua superficie creando dei disegnini piuttosto bizzarri ed il suo fratellino che continuava a fargli “Ciao, ciao” con la manina mentre l’altra era impegnata a stringere quella della sorella maggiore. Ne aprì uno e gli fece un sorrisino, scrivendo nel vetro un “Non piangere ometto, il fratellone tornerà il prima possibile.” E ridacchiando leggermente quando il diretto interessato chiuse la manina a pugno e gli alzò un pollice in segno di aver capito.

    Annuì con il capo e sussultò quando il fischio del treno annunciò la partenza del mezzo.
    Stirò le labbra in una linea sottile e si agitò nel posto, spostando la tendina cosi ché il sole non gli desse fastidio.

    Aveva salutato i suoi genitori adottivi (Babbani) direttamente in casa che per via del lavoro non avevano potuto accompagnarlo alla stazione. Non gli importò più di tanto, sapeva che gli volevano bene e quindi non gliene faceva un torto. Quando il lavoro chiamava lui lo capiva, nonostante da piccolo facesse frequentemente i capricci.

    Lanciò un occhiata al proprio baule riposto in un angoletto e si inumidì le labbra, lo afferrò e se lo mise davanti. Prese la bacchetta ed un pacco di tutti i gusti +1 che aveva comprato qualche minuto fa mettendosene una in bocca. Sperò solo che non fosse al gusto di vomito.

    Afferrò lo specchietto e se lo mise davanti al viso, fece una smorfia e si spostò il ciuffo nero da davanti gli occhi. Non amava particolarmente il suo colore: erano verdi, verdi con leggere sfumature marroni, ma lui avrebbe preferito averli totalmente scuri, così sarebbe stato molto più simile ai suoi genitori.

    Sbuffò, ripose l’oggetto nel baule e sprofondò nel sedile incrociando i piedi ad indiano. Il ragazzino seduto nel sedile di fronte al suo aveva iniziato a sonnecchiare.

    Arricciò il naso sentendolo russare ed afferrò la propria giacca per poi lanciargliela addosso. Il poveretto sgranò gli occhi, si guardò intorno e poi scattò a sedere. L’occhiata di fuoco che ricevette gli fece sbattere le palpebre.

    Alec inclinò la testa e lo salutò con un sorrisetto. <<Preferirei che tenessi la bocca cucita, grazie.>>
    Il ragazzino lo fulminò con lo sguardo, voltò il capo dal lato opposto e chiuse di nuovo gli occhi.
    Sarebbe stato un viaggio noioso.




    La prima cosa che Alec pensò, quando mise piede ad Hogwarts, fu solo una: Gigante.

    La scuola poteva essere scambiata benissimo per un labirinto, e lui non aveva la minima voglia di perdercisi.

    Si guardò intorno e salutò con ironia una signora di un quadro. Si sarebbe abituato, lo sapeva.

    Inumidì le labbra e guardò di sottecchi un gruppetto di ragazzini che ridevano, si davano spintoni e ridevano ancora. Arricciò di nuovo il naso, abitudine presa dal suo fratellino, e sussultò quando il suo compagno di treno gli diede una spallata. Inarcò un sopracciglio e lo guardò da capo a piedi. Dannazione, era più alto di lui!

    <<Penso di aver iniziato col piede sbagliato.>> fece una smorfia e gli porse la mano.

    Alec tenne ancora il sopracciglio inarcato.

    <<Oh, ma andiamo! Ancora non è guerra! Ho tutto il tempo per recuperare.>> Il biondo tenne ancora la mano alzata e lui, seppur un tantino indeciso, l’afferrò.

    <<Mi chiamo Edward Fail.>> disse, e rafforzò la presa.

    <<Alexander.>> rispose.

    <<Alexander come?>> chiese.

    <<Alexander Colt. Ma chiamami Alec.>> ribadì e gli sorrise leggermente.

    Il ragazzino annuì e portò una mano a scompigliarsi i capelli.


    Seguirono la fila davanti a loro ed Alec gli lanciò il pacchettino di tutti i gusti +1, non li avrebbe mai più comprati… cavolo, aveva preso quella al gusto di broccolo! Che schifezza!

    Sbatté le palpebre ed il gruppo si fermò davanti un enorme porta. Deglutì e si asciugò le mani sudaticce nella felpa. “Spera solo di rimanere vivo, Alexander, o ti ammazzo con le mie mani.

    Che pensiero idiota.

    Affondò le mani nelle tasche e giocherellò con la sua bacchetta.

    Deglutì per la seconda volta quando la porta si aprì.



    Del suo Smistamento ricordò solo una cosa: l’impazienza.
    Sapeva delle diverse case, Serpeverde, Grifondoro, Corvonero e Tassorosso e delle loro prerogative. Trovava stupide le avversità fra loro, ma di certo non l’avrebbe detto a nessuno.

    Puntò gli occhi sul tavolo dei Serpeverde e fece un sorrisetto. Non si considerava un tipo molto coraggioso, ma amava definirsi un tipo piuttosto… ingenioso. Il fine giustifica i mezzi, no?

    Quando l’insegnante chiamò il suo nome, Alec sembrava in procinto di andare al patibolo.

    Ti prego, fa che sia una buona casa…



    III anno Serpeverde, Grifondoro, Corvonero, Tassorosso
     
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  2. Il Cappello Parlante
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    III anno

    S6Jsi5m
    Complimenti, sei stato smistato nella casata dei Serpeverde, il tuo ingresso nel magico mondo dell'Hogwarts Wizarding World è sempre più vicino. Adesso avrai accesso a tutti i contenuti del forum e per tanto ti invitiamo a prendere visione dei punti chiave del gioco di ruolo. La storyline, che potrai trovare cliccando qui!, è aggiornata e ricca di spunti per la tua scheda pg ed il regolamento, lo troverai qui ad aspettarti!, ti aiuterà a districarti tra i molteplici aspetti del nostro magico mondo. Per qualsiasi altra domanda non esitare a contattare lo staff, lo troverai esposto in vetrina tabella!


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1 replies since 5/1/2015, 19:38   58 views
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