Alaska Hemingway

Bimba, è arrivata una lettera per te!
Ebony Winchester sventolò una busta con decisione, mentre una stanca undicenne di nome Alaska Hemingway, che quando stava in quella casa rispondeva al nome di Bimba, si alzò dal letto annoiata, trascinandosi verso la madre e la lettera misteriosa.
Ma scusa mamma, non la potevi aprire tu?
la bionda sbadigliò, prendendo in mano la missiva sulla quale, in inchiostro verde, stava scritto il suo nome ed il suo indirizzo.
E me lo chiedi pure?Ti saresti infuriata!
Alaska si sedette sul tavolo mentre strappava la ceralaca che chiudeva la posta indirizzata a lei, con un sorriso.
Hai ragione mamma, meglio così.
la signora Winchester si mise alle spalle della figlia, mentre quest'ultima tirava fuori una pergamena ingiallita sulla quale era stato scritto in inchiostro viola. Alaska si girò verso la madre.
mamma...ti dispiace?
Oh, ma certo! Scusa!
e detto questo, si allontanò dalla figlia. La ragazzina iniziò a leggere in un sussurro.
Gentilissima signorina Alaska Hemingway, siamo lieti di informarla che è stata ammessa...
A questo punto alzò la voce.
Mamma, ma è uno scherzo? Perché se è così non è davvero divertente!Io stavo tentando di dormire!
La donna tornò quindi nella stanza, mettendo una mano sulla spalla di Allie e prendendo la lettera tra le mani.
Cosa intendi cara?
chiese in un sorriso, che si spense però quando iniziò a leggere.
V-vai in camera tesoro, ne riparliamo quando papà torna a casa...
Mamma non puoi liquidarmi così. Cosa significa questa lettera? Da come hai reagito tu, non sembra proprio uno scherzo...
Ho detto: ne riparliamo quando torna papà.
ripeté con fermezza, mentre la bambina tornava in camera da letto di malavoglia, per sdraiarsi poi sul letto ed interrogarsi per due ore su cosa potesse significare. Che ciò che era scritto nella lettera...fosse vero? ma era impossibile. La magia non esisteva. Eppure, le erano spesso capitate cose che con la logica era difficile spiegare...anche se bene o male, ogni volta, qualcosa si era inventata. Nel frattempo in cucina, i coniugi Hemingway discutevano in sussurri sul da farsi.
caro...non credi dovremmo dirglielo?Insomma, magari i suoi veri genitori erano dei maghi come lei...non ricordi quella volta in piscina?E alla festa di compleanno di Martha?E al luna park?
Il marito annuì.
E' chiaro, Ebony. Ma non diciamole nulla sull'adozione. Facciamole solo presente che ciò che sta nella lettera è vero e che noi la sosterremo nel suo percorso di studi da strega.
E così fecero. Richiamarono Allie da loro in cucina, che si sedette dall'altro capo del tavolo. Parlarono a lungo, i tre, senza che però i coniugi toccassero l'argomento adozione. Allie ci mise un po' a capire che non si trattava di uno scherzo e quando lo fece non sarebbe potuta essere più felice. Non restava che aspettare il 1 Settembre.

Il giorno in questione arrivò in fretta. Alaska non sapeva assolutamente nulla del mondo della magia, non avendo né famiglia né amici che potessero aiutarla. E così, quando arrivarono tutti e tre alla stazione, la famiglia hemingway, si intende, ci misero un bel po' a trovare il binario.
Buon viaggio tesoro
Studia, mi raccomando!
Salutarono la loro figliola con un bacio sulla fronte, la quale sorrise semplicemente per poi salire sul treno, dove scoprì che le sorprese n0n erano ancora finite.
Lo smistamento?E che è? Si mangia?
chiese ridendo alla ragazzina rossa di capelli che aveva appena conosciuto con la quale divideva lo scompartimento, mentre sbriciolava sandwich burro di arachidi e marmellata sul suo libro di poesie.
Ma no, ahaha! Alaska, sei proprio divertente! Lo smistamento è la cerimonia durante la quale ti smistano in una delle quattro casate di Hogwarts:Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde.
Oh. Ma a che serve smistarci però?
Per farti passare il tuo tempo ad Hogwarts con persone che hanno i tuoi stessi ideali!
Allora spero proprio per i miei concasati che tra di loro non ci sia nessun maschilista!
Le due scoppiarono a ridere e, in men che non si dica, si ritrovarono di fronte al cappello parlante, che ovviamente spaventò Allie, la prima volta che urlò:Corvonero!, dopo essersi posato sulla testa di un bambino che assomigliava di più ad un nanetto da giardino. E quando la chiamarono, per poco non rimase lì ferma a guardare.
Oh, ma dicono a me!Giusto, giusto. Scusate!
Riuscì solo a dire con una faccia buffa, mentre si sedeva sullo sgabello e le veniva messo il cappello in testa.
Allora, caro mio, le cose stanno così.
pensò, visto che secondo i suoi calcoli quel coso cencioso leggeva nel pensiero.
Non voglio stare con dei maschilisti. Voglio stare con tante persone che mi sembrano apposto, che amano lalettertura come me, con le quali si può fumare e discutere e robe varie, vivere avventure, cose così. Non so se mi capisci.