Beauregard, Cèline Jade

«Stai tranquilla tesoro, vedrai che ti troverai bene a Hogwarts» le disse sua madre, mentre le sistemava il colletto della camicia. Cèline le sorrise gentilmente, per rassicurarla: non l'aveva mai vista minimamente agitata o in ansia prima di allora, e le fece un effetto strano, ma in fondo la capì. Essendo lei la prima e unica figlia dei Beauregard, pensò che fosse normale avere una reazione così vedendo partire la propria figlia prediletta.
Posò lo sguardo su suo padre. Era sicura che lui nel profondo pretendesse di vederla tra le schiere dei Serpeverde (casata di cui anche lui aveva fatto parte), e in un certo senso era preoccupata di deluderlo. Suo padre probabilmente capì quello che le stava passando per la testa, quindi si abbassò in modo che solo lei potesse sentirla.
«Sarò sempre fiero di te, qualunque cosa tu faccia» le disse. Cèline in segno di gratitudine gli concesse un leggero bacio sulla guancia, salutò nello stesso modo sua madre e poi salì sul treno, che da lì a pochi minuti sarebbe partito.

***

Il viaggio non fu come si aspettava. Aveva portato con sè un libro da leggere, ma tra tutto il rumore causato da studenti, gufi e animali vari le fu impossibile leggere più di tre righe.
Non sapendo come ingannare il tempo, cominciò a conversare con alcune ragazze della sua stessa età, a malavoglia.
Quando finalmente il treno si fermò, scese più in fretta che poteva, avvicinandosi alla voce che chiamava gli studenti del primo anno. Da quando era scesa dal treno non aveva smesso un attimo di guardare l'imponente castello che si ergeva proprio vicino a un lago.
"il lago nero" pensò, ricordandosi le mille descrizioni che i suoi genitori le avevano fatto di quel luogo. Nessuna di queste descrizioni rendeva onore allo spettacolo che si trovava davanti a lei: mai si sarebbe immaginata di ritrovarsi davanti a un castello così grande, e fu subito elettrizzata al pensiero di passare la sua adolescenza a studiare lì.
Pensò che niente avrebbe potuto stupirla di più, ma si sbaglio. Quando entrò nella Sala Grande rimase senza fiato: quattro enormi tavoli occupavano la parte centrale della stanza, e subito tra questi riconobbe quello dei Serpeverde. Il soffitto mostrava un cielo scuro e tempestoso, che stranamente non sembrava preoccupare nessuno dei presenti. Loro però si avvicinarono a un altro tavolo, quello dei professori. Dopo un breve discorso del Preside, cominciò la cerimonia dello Smistamento. Una professoressa cominciò a chiamare nome per nome i vari studenti. Tra questi riconobbe i cognomi di alcune prestigiose famiglie di purosangue di cui suo padre le aveva parlato, la maggior parte dei quali finirono a Serpeverde.
«Beauregard, Cèline Jade» udì esclamare a gran voce dalla professoressa. Si fece spazio tra gli studenti, e con una grazia che non passò inosservata raggiunse lo sgabello. Ebbe un ultima visuale della sala grande, poi il cappello le coprì gli occhi...