Emily Rose Hopkins

Tante volte il dolore di lasciare i propri famigliari è un qualcosa che ti martella dentro ed è logorante.
Ero arrivata ad Hogwarts con un nodo alla gola in quanto avevo lasciato mia madre dopo una litigata.
Il viaggio era stato abbastanza noioso in quanto avevo cercato - e trovato - l'unico scompartimento libero. Ero una persona solitaria ed amavo il silenzio. Non che disdegnassi la compagnia di qualche buon amico ma sapevo benissimo farne a meno.
Ero entrata a passo svelto nella sala grande e mi ero messa in coda ad aspettare il mio turno zitta zitta. Non potevo nascondere che ero alquanto agitata ed inquieta perchè da lì a poco si sarebbe deciso a quale casata sarei stata smistata e vi posso assicurare che essa mi avrebbe forgiato anche caratterialmente.
Giocherellai con i miei capelli dorati e trafissi con lo sguardo un mio coetaneo che mi osservava ostinatamente.
Avevo letto molto sulle casate ed ero letteralmente rapita da Serpeverde che nascondeva un che di misterioso. In essa per molti anni era risieduto il male ma anche delle forme molto particolari di bene.
Io ero particolare e sentivo che probabilmente sarei stata una studente da quella casata. Eppure dentro di me si celavano tante sfaccettature particolari e potevo benissimo rientrare in altri stemmi.
L'aria era calda e l'ossigeno consumato da tutte quelle persone che stavano sedute ai tavoli.
L'odore del cibo invece era invitante e il mio stomaco brontolava imperterrito.
Una docente, di cui non sapevo il nome, cominciò a chiamare gli studenti.

<< Emily Hopkins prego >>

Era arrivato il mio turno e lentamente avanzai per farmi smistare.
Il momento più importante della mia vita era arrivato.